domenica 19 maggio 2013

Diciannove Maggio 2013

Diciannove maggio 2013. Fine del ciclo. Dopo la sconfitta di Roma, così amara in fondo ad una bella storia, nel Napoli c’è un cambio di scena. Bisognerà cancellare i veleni dello strappo, ma sarà difficile. Si continuerà a parlare dell’addio più annunciato e più a lungo nascosto, si fantasticherà sui motivi della fuga, spunteranno i due partiti, chi per Mazzarri chi per De Laurentiis.
Perché il Grande Strappo?
Voglio correre lontano dalle beghe e dai veleni. Penso che Mazzarri vada via per tre motivi:
1) è certo di non poter ripetere un anno così;
2) è certo che gli chiederanno tutti lo scudetto dopo il secondo posto;
3) è certo che niente gli sarebbe perdonato.
Tre certezze separano Mazzarri dal Napoli. Non solo, Mazzarri ha capito che dopo un secondo posto in un ambiente eccitato, con una squadra anziana e logora, magari senza Cavani, avrebbe davvero rischiato il primo esonero della sua lunga e brillante carriera.
Ho capito questo ascoltandolo dopo Roma. Onore a Mazzarri. Errori e difetti tanti, ma il bilancio chiede massimo rispetto. Anche le parole del distacco mi sembrano di lodevole garbo.
Protagonista rimane De Laurentiis. Il Napoli è lui, più che mai. Mi sembra troppo solo. Lo vedrei meglio, se assistito da un manager carismatico.
Delicata la prima scelta: il nuovo allenatore. Ancora di più la seconda: un vero capo dell’area tecnica. Doverosa la terza: ristrutturare il settore giovanile, con impianti e tecnici di qualità. Ci sono tanti, ma tanti giovani da scoprire, curare, valorizzare. Napoli e la Campania hanno ragazzi con genio latino almeno pari ai ninhos sudamericani. Ciao Mazzarri, il Napoli ricomincia ora. Se possibile, vi prego, senza rancori e piazzate.

Antonio Corbo

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