domenica 22 maggio 2011

gli ottanta anni di Ferlaino


Spegne le candeline lo storico presidente del Napoli, dal 1969 al 2002 presidente del club azzurro. Fuori dal calcio è stato un costruttore abile con la straordinaria capacità di comprare, vendere, ricomprare e rivendere. Più che meridionale, arabo. Frequentatore dei suk. 

«In quello di Marrakech tutti i mercanti mi conoscevano. Quando mi vedevano si eccitavano. Sono fatti della mia stessa pasta. Sapevano che ci saremmo divertiti. Io convinto di portargli via qualcosa che valeva più del prezzo pagato, loro convinti di avermi fregato». Un po’ arabo lo era, nell’apparenza e nel cuore. Volto rotondo mediorientale, occhi bassi, ridenti e molto fuggitivi, anima inafferrabile. Sultano in amore e nel calcio. Padre calabrese e madre milanese, ebbero la prima abitazione in via Giorgio Arcoleo. Studente al “Giambattista Vico”, la madre dava 5 lire al giorno al bidello Vincenzo perché non marinasse la scuola. Ma il ragazzo gliene dava 10 e continuò a guadagnare l’uscita. Ottant’anni e non s’è ancora fermato. Costruisce, compra alberghi, ha cambiato casa, vive con Roberta, deliziosa signora milanese, fa vita notturna ballando come un ragazzino. Ah, Ferlaino!
Ha dettato questa formazione ideale: Zoff; Bruscolotti, Vinyei; Colombari, Andreolo, Krol; Busani, Vojak, Vinicio, Maradona, Venditto.

tratto da un articolo di mimmo carratelli


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